IL CICLISMO PULITO
L'ATTIVITA' A PREVENZIONE E IN DIFESA DELLA SALUTE DEGLI ATLETI
Fin dalla partenza della trentennale avventura con la sua squadra ciclistica dilettanti, Rino Baron ha messo in pratica e sempre preteso che venisse rispettato uno spirito di condotta sportiva ben preciso: l'attività va svolta dalla società e da tutti i suoi atleti nel pieno rispetto della propria salute e della lealtà sportiva, l'unico metodo per garantire uno sport pulito.
Con questa filosofia tutti i risultati conseguiti dalla società sc Fwr Baron - Bata ciclismo sono stati raggiunti solo mediante impegno, sacrifici e tanto entusiasmo. Risultati, che anche qualora non siano stati di vittoria assoluta, sono di pari se non superiore soddisfazione ed orgoglio.
IL "PASSAPORTO BIOLOGICO"
Proprio nel rispetto di questo modo di concepire l'attività agonistica, Rino Baron ha concepito e maturato una iniziativa assolutamente innovativa e unica nel panorama di tutto lo sport. Agendo in collaborazione con uno staff altamente qualificato dell'Università di Padova la sc Fwr ha messo a punto un sistema pratico per garantire i suoi importanti principi: una serie continua di controlli medici accurati e finalizzati a verificare la piena rispondenza dei valori fisici riscontrati negli atleti ai principi suddetti. Tali valori, controllati nel corso dell'anno, consentono di esprimere la garanzia delle regole sportive in una speciale Tessera a tutela della salute, detta anche Passaporto biologico. Il documento è firmato da quattro medici specialisti, il prof. Mario Plebani, il prof. Giuseppe Amadori, il prof. Decio Armanini e il dott. Bruno Fabbri. L'atleta controfirma la tessera.
DOPING: CULTURA DA CAMBIARE
L'iniziativa della Tessera della salute è stata presentata in occasione del convegno "DOPING: CULTURA DA CAMBIARE, per il bene dello sport", organizzato da Baron con i professori Decio Armanini e Giuseppe Amadori dell'Università di Padova. Obiettivo del convegno: la divulgazione dei problemi relativi al doping e alla prevenzione del fenomeno. La giornata è stata organizzata anche in considerazione di tanti casi di positività al doping smascherati in quegli anni e ai gravi ma infondati sospetti emersi successivamente alle Olimpiadi di Sydney 2000 che coinvolgevano la nostra atleta Antonella Bellutti. Era insomma necessario fare chiarezza, individuare le colpe precise dove ci sono e non confondere la lealtà con la disonestà, dopo che finalmente era stata varata in Italia una legge, la 376 del 14 dicembre 2000, contro il doping, che aveva sostituito il parziale controllo della precedente campagna "Io non rischio la salute" contenendo sanzioni penali collegate ad attività di consumo e di commercializzazione di sostanze dopanti.
IL CONVEGNO INTERNAZIONALE DEL 2002 A PADOVA
La giornata di studi si è tenuta 16 febbraio 2002 nell'aula Morgagni dell'Università di Padova, rivolta a medici, atleti, studenti universitari, presidenti e dirigenti di federazioni e società sportive, allenatori, direttori, procuratori, preparatori atletici, tecnici, massofisioterapisti, insegnanti sportivi.
Il convegno aveva il patrocinio di Regione Veneto - Assessorato alla Sanità, Università degli Studi di Padova, Azienda ospedaliera di Padova, Provincia di Padova - Assessorato pubblica istruzione sport - Federazione Medico Sportiva regionale - Ordine dei Medici di Padova, Coni regionale. Relatori prof Mario Plebani, prof Giuseppe Amadori, prof Decio Armanini, prof Bruno Baggio, prof Sante Davide Ferrara, prof Marco Zaccaria, prof Giampaolo Soranzo, dott. Roberto Bordin, dott Giovanni Tommasella, prof Franco Mantero, avv. Franco Smania, avv. Diego Bonavina, avv Sergio Campana, il campione Francesco Moser e Rino Baron. A salutare i partecipanti sono stati il magnifico rettore dell'Università di Padova Marchesini, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera prof Braga, il preside della Facoltà di Medicina prof Tiengo, il presidente della Provincia di Padova Casarin. Il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che ha dovuto declinare l'invito a partecipare, ha inviato un rappresentante del Ministero e successivamente ha formulato i complimenti per la brillante riuscita dell'iniziativa con una lettera inviata a Rino Baron.
RIFLESSIONI DI RINO BARON
Troppi gli atleti in balia della farmacologia. Le squadre e i medici devono garantire la salute e non alterarla. Tanti sono gli atleti morti o sofferenti a causa del doping….le responsabilità? Perché farmaci in sperimentazione clinica e non ancora prescrivibili dai Medici, sono a disposizione di alcuni atleti? Per combattere il doping, in tutte le sue forme, non ultima la genetica, non basta la tanto attesa legge entrata finalmente in vigore, ma serve un cambio culturale per promuovere la Tutela della Salute. Era necessario dotare gli atleti di strumenti che potessero garantire da un lato la tutela dello stato di salute e dall’altro creare un continuo controllo biochimico che escludesse nella maniera più completa possibile l’utilizzo di sostanze dopanti. L’istituzione della Tessera Personale dell’Atleta (Passaporto Biologico), in cui vengono riportati i suoi valori naturali, è stato sicuramente un primo ed importantissimo passo alla lotta al doping. Il valore aggiunto della Tessera è quello di porre fine alla difficile e costosa rincorsa alla scoperta delle nuove sostanze dopanti, preferendo il monitoraggio biochimico/ormonale personalizzato dell’atleta. E’ risaputo che alcuni valori ematici e urinari, si modificano durante l’attività sportivo/agonistica e la Tessera per la Salute dell’Atleta diventa anche la prova della correttezza dell’atleta stesso, a differenza di sospette certificazioni mediche che volevano giustificare in alcuni atleti delle variazioni biochimiche assolutamente inspiegabili, se non con il ricorso a pratiche dopanti….. Per tale motivo l’auspicio è che il protocollo della tutela della salute dello sportivo possa avere larga diffusione presso le società ciclistiche, ricordando il nostro motto: “TUTTI INSIEME PER UNO SPORT PULITO”.
Il mattino 20/11/07
Doping, il modello è Bata.
L'Uci copia i sistemi di controllo della società padovana.
La Federazione Internazionale istituisce una tessera per registrare i parametri ematici degli atleti.